La ricerca dell’iperattività nei bambini continua su tutti i fronti e le ultime ricerche hanno dimostrato che resta da escludere la causa legata ai trauma cranici subiti dal bambino.
La ricerca delle cause che portano i bambini a stati di iperattività, sindrome ADHD, ha portata all’esclusione della causa nei trauma cranici, individuando il trauma cranico più in una conseguenza nell’iperattività del bimbo: ovvero un bimbo iperattivo è più soggetto ad essere curato da trauma cranici dovuti proprio al suo stato di continuo movimento.
La conferma viene da uno studio condotto su un campione di oltre 60.000 bambini esaminati nell’arco degli ultimi quindici anni (fonte British medical journal). Studio che ha evidenziato una scarsa ed insignificante relazione fra lo stato di iperattività del bambino ed il fatto che esso abbia subito un trauma cranico.
L’iperattività del bambino, che ricordiamo essere un disturbo neuropsichiatrico con sintomi che vanno dall’iperattività motoria all’impulsività, alla disattenzione, resta legata quindi a diversi fattori.
Sinteticamente un bambino può definirsi iperattivo quando:
- non presta attenzione ai particolari;
- ha difficoltà ad organizzarsi nei compiti e nelle attività;
- ha difficoltà ad attendere il proprio turno;
- interrompe continuamente chi parla;
- spesso non sembra ascoltare quelle che gli viene detto;
- ha difficoltà a giocare tranquillamente;
- si dedica ad attività pericolose senza valutarne i rischi;
- perde continuamente oggetti personali
I fattori a cui si può legare l’iperattività del bambino ovvero i cali di attenzione restano molteplici ed interconessi fra di loro come: fattori genetici, esposizionia tossine, a sostanze di abuso della madre in gravidanza, ipossia fetale, carenza di zinco.
In Italia è stato avviati nel 2007 un registro per i bambini soggetti ad iperattività e cali di attenzione e di conseguenza sottoposti a trattamento farmaceutico.
Ricordando che la diagnosi dell’ADHD deve essere fatta da neuropsichiatri esperti nella tematica in esame si abbia ben presente che secondo le stime dell’istituto superiore della sanità, in Italia i disattenti ed iperattivi che rientrano nella definizione di attenzione con iperattività sono il 2-4% dei bambini in età scolare e nelle forme più estreme solo l’1%.
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1 Commento per "Continua la ricerca per l’iperattività nei bambini, esclusi anche i trauma cranici"
sono la mamma di un bambino con il disturbo ADHD impulsivo posso dire che é molto difficile xó con le terapie giuste come ergoterapia,logoterapa ed concentrazione traning si puo aiutare il bambino ma sopratutto aiutare noi genitori
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