L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha detto sì all’arrivo della pillola abortiva Ru 486 in Italia.
Questa pillola abortiva sarà commercializzata anche nel nostro paese.
Naturalmente il suo utilizzo sarà sottoposto a molte restizioni:
- potrà essere assunto esclusivamente negli ospedali e previo ricovero teso ad accertare che l’aborto effettivamente avvenga
- le settimane di gravidanza in cui sarà consentito abortire con questo medicinale sono le prime sette e non nove come avviene nel resto d’Europa, anche perchè statisticamente le settimane dalla settima alla nona presentano un rischio molto più elevato per la donna.
- inoltre dovranno essere rigorosamente rispettati i dettami della legge 194, la legge per l’interruzione volontaria della gravidanza.
Il Consiglio superiore della Sanità ha sancito la necessità che dopo l’utilizzo della Ru486, la donna dovrà essere trattenuta in ospedale o altra struttura prevista fino ad aborto avvenuto.
Violente le reazioni dei comitati anti abortisti e della Chiesa, che ha annunciato la scomunica per chi ricorrerà alla pillola Rsu486 e per chi la prescriverà.
Ma che cos’è la Ru 486?
È una pillola abortiva. La sua assunzione provoca l’interruzione della gravidanza ed è vista come alternativa al classico aborto chirurgico.
E’ efficace entro l’ottava settimana di gestazione (a differenza dell’intervento chirurgico che arriva oltre la ventesima). Provoca un piccolo travaglio (con febbri, dolori e nausee), determinando il distacco dell’embrione dalla parete dell’utero.
Pochi giorni dopo la sua assunzione vanno somministrate delle prostaglandine per consentire l’espulsione del feto.
Il 5% delle donne abortisce fra il primo e il terzo giorno, l’80% 24 ore dopo la somministrazione delle prostaglandine durante la terza giornata, il resto nei 15 giorni successivi.
Non va confusa con la pillola del giorno dopo che, a differenza della Ru486, è un contraccettivo d’emergenza che può essere assunto entro le 72 ore da un rapporto a rischio e non permette l’annidamento dell’ovulo nell’utero.
La pillola abortiva rsu486 è già commercializzata in Francia, dal 1988, in Gran Bretagna dal 1990.
Nel 1999 il farmaco viene autorizzato in Israele, Svizzera, Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Grecia, Olanda e Spagna e nel 2000 in Norvegia, Russia, Ucraina, Usa, Finlandia, Lussemburgo, Tunisia. Nel 2001 in Sudafrica.
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1 Commento per "Pillola abortiva Ru486, via libera alla commercializzazione in Italia"
Penso che l’aborto debba essere un soluzione da adottare solo quando strettamente necessaria, una decisione da prendere alla luce di attente riflessioni, assolutamente soggettive, sullo stato della propria vita e della propria salute.
Valutazione soggettiva = Libertà personale.
Tradotto: la possibilità va data,sta poi al singolo decidere in base alla propria morale.
Chi è il Vaticano (o il Governo) per privare di questa possibilità migliaia di donne che, purtroppo, non hanno scelta?
Libertà vuol dire possibilità di scelta. Nessuna istituzione ne religione obbliga una donna contraria all’aborto ad abortire, perché la Chiesa e i suoi militanti si sentono il diritto di sottrarre il libero arbitrio a chi non la pensa come loro?
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