Sempre più spesso arrivano delle domande di persone preoccupate di aver sviluppato qualche “deformazione” nel loro comportamento sessuale e di essere di fatto “ammalate”, di non essere più “normali”.
Parole come feticismo, voyeurismo, sadomasochismo o, più in generale, perversione sono entrate nel linguaggio comune, vengono utilizzate sempre più frequentemente e con sempre maggiore facilità, ma che cosa significano veramente?
Il desiderio sessuale
Qualunque attività sessuale non può iniziare senza il desiderio, il desiderio viene attivato da quello che potremmo definire il primo organo sessuale: il cervello.
La nostra mente ci dice che cosa è sessualmente eccitante e che cosa no, man mano che ciascuno percorre la propria strada lungo la scoperta della propria sessualità si svincola dai luoghi comuni generali e crea una propria hit list di caratteristiche fisiche, situazioni, abbagliamenti, stimolazioni che trova particolarmente eccitanti.
Incontriamo allora persone che trovano più eccitante la bocca piuttosto che delle mani affusolate, il chiuso di una camera piuttosto che l’aperto di un prato, un anfibio piuttosto che un sandalo e così via.
Lo svilupparsi di una preferenza piuttosto che un’altra dipende da moltissimi fattori tra cui le caratteristiche individuali, culturali, sociali e religiose.
Nell’arco della vita questa hit list viene spesso riveduta e corretta e elementi di grande eccitazione in una fase dell’esistenza lasciano il passo ad altri cadendo nella più completa indifferenza.
Feticismo
Quando si utilizzano vocaboli come feticismo, voyeurismo, ecc. stiamo parlando di parafilie.
Le parafilie sono “fantasie, impulsi sessuali o comportamenti ricorrenti” nei quali una persona di eccita sessualmente e prova piacere sessuale prevalentemente attraverso un particolare oggetto (es. scarpe con il tacco alto), comportamento (osservare atti sessuali) o soggetti non adeguati.
Ciò che è importante avere ben chiaro è che con queste preferenze sessuali si instaura una rapporto che si potrebbe definire di dipendenza psicologica ossia, se parliamo di feticismo, significa non trovare un esperienza sessuale pienamente soddisfacente oppure rifiutarla completamente se la partner non indossa scarpe con il tacco alto o un certo tipo di biancheria intima, e questa dipendenza crea un disagio alla persona.
a cura della Dott.ssa Elena Isola
Psicoterapeuta – Sessuologia Clinica
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Tag:comportamento sessuale, esperienza sessuale, feticismo, feticista, gusti sessuali, organo sessuale, piacere sessuale, sadomachismo, sadomaso, sesso, sessualità, voyerismo
2 Commenti per "Sesso: aiuto mi è venuto il feticismo!"
scs se 1 è 1 feticista come fa ad uscirne?
Caro lettore,
si definisce feticista la persona che, durante un periodo di almeno sei mesi, ha fantasie, impulsi sessuali o comportamenti ricorrenti e intensamente eccitanti sessualmente che comportano l’uso di oggetti inanimati; queste fantasie, impulsi sessuali e comportamenti causano disagio clinicamente significativo e compromissione dell’area sociale, lavorativa o di altre importanti aree del funzionamento.
Il trattamento terapeutico del feticismo più utilizzato è la psicoterapia.
L’efficacia del trattamento dipende da molti aspetti tra cui la severità del problema, dalla natura del feticismo e dalla predisposizione della partner.
Un saluto
Dott.ssa Elena Isola
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