Può sembrare che ci sia un conflitto d’interessi fra la ricerca che ha condotto a questi risultati e la sua stessa origine: il Giappone.
Eppure, i ricercatori dell’Università di Tohoku in collaborazione con la celebre Yamaha, casa produttrice, fra l’altro, di moto & Co. , hanno seriamente portato avanti una loro teoria, testando 20 soggetti diversi al fine di dimostrare come, l’utilizzo dei motocicli possa stimolare le attività cerebrali. In effetti, ciò che ne emerge, è un risultato stupefacente.
Lo stretto e continuo contatto con uno stato di pericolo, avvertito dal nostro stesso corpo, fa si che le aree prefrontali del cervello, che coinvolgono memoria e concentrazione, siano maggiormente sollecitate nei “centauri“ rispetto alle persone che non posseggono una moto. Sembra che la scoperta nipponica sia una vera e propria conquista per i motociclisti, che ora hanno una alibi in più per salire in sella alle due ruote.
A cura di Benedetta Mancusi
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