Che sia tango, salsa o liscio non importa, ciò che conta è scendere in pista e il divertimento è assicurato, e non solo quello.
Secondo i ricercatori guidati da Dafna Merom dell’Università di Sydney in Australia, frequentare lezioni di ballo due volte alla settimana aiuterebbe gli anziani a ripristinare il senso dell’equilibrio e le forze necessarie per evitare le cadute, che rappresentano uno dei maggiori rischi per la salute nella terza età (la frequenza si pare ridursi del 37%) insieme con la fragilità ossea.
“I classici esercizi di allenamento potrebbero non essere il modo migliore per ottimizzare i risultati – spiega la ricercatrice -. La danza è una complessa attività motoria ritmica e include una dimensione intellettiva e sociale. Nell’insieme, ciò può risolvere contemporaneamente un’ampia gamma di fattori di rischio fisiologici e cognitivi che contribuiscono alle cadute”.
Prossimamente partirà uno studio in proposito che coinvolgerà circa 450 anziani, in 13 circoli per la terza età e case di cura di Sydney, impegnati in due lezioni di ballo a settimana.
A cura di Silveria Conte
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Tag:anziani, attività motoria, ballo, equilibrio, fragilità ossea
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