Secondo uno studio pubblicato sul Journal of American College of Nutrition, i consumatori di frutta a guscio (mandorle, noci del Brasile, anacardi, nocciole, noci macadamia, noci pecan, pinoli, pistacchi e noci) sono risultati meno predisposti al rischio di malattie cardiache, diabete di tipo 2 e sindrome metabolica.
Il motivo è che chi mangia questo tipo di alimento ha un alto livello di lipoproteine, ad alta densita’ di colesterolo “buono” e a bassi livelli di proteina C-reattiva, un marker di infiammazione che puo’ portare ad una varieta’ di malattie croniche.
Ma una delle scoperte più interessanti e’ stato tuttavia il fatto che i consumatori di questi frutti presentavano un minor peso corporeo e un minore indice di massa corporea (BMI) rispetto ai non consumatori. In particolare, i consumatori di noci hanno fatto registrare una prevalenza inferiore di quattro fattori di rischio legati a sindromi metaboliche: obesita’ addominale, pressione alta, elevata glicemia a digiuno e bassi livelli di lipoproteine ad alta densita’ di colesterolo.
“La frutta secca deve essere parte integrante di una dieta sana e deve essere incoraggiata dai professionisti della salute” hanno affermato i ricercatori.
A cura di Silveria Conte
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Tag:BMI, diabete di tipo 2, dieta sana, frutta secca, lipoproteine, malattie cardiache, sindrome metabolica
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