Basterà un campione di saliva del padre e un prelievo del sangue della madre per decifrare il Dna del nascituro ed escludere migliaia di minuscole mutazioni che possono dare origine a malattie genetiche.
L’obiettico dei ricercatori è quello di bypassare l’amniocentesi, e soprattutto di farlo senza rischi in piena sicurezza dei futuri genitori e del nascituro.
A consentire una diagnosi prenatale sempre piu’ precisa, alla 18/ma settimana di gravidanza, sarà un nuovo test non invasivo messo a punto dai ricercatori dell’universita’ di Washington e illustrato sulla rivista Science Translational Medicine.
A cura di Silveria Conte
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Tag:amniocentesi, diagnosi prenatale, dna, malattie genetiche, prelievo di sangue, saliva
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