Va sotto il nome di Brave Dreams (acronimo di Brain venous drainage exploited against multiple sclerosis) ed la prima sperimentazione clinica coordinata dal chirurgo vascolare Paolo Zamboni dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara.
Lo scopo è quello di verificare gli effetti sulla sclerosi multipla intervenendo per rimuovere le ostruzioni sanguigne determinate dall’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (Ccsvi).
La selezione dei pazienti partirà a metà della prossima settimana, iniziando nei centri dell’Emilia Romagna che hanno aderito alla sperimentazione, finanziata con 2 milioni e 900 mila dalla Regione stessa lo scorso febbraio. Tra i centri, oltre al presidio ferrarese dove opera il clinico che ha dato il nome alla tecnica di intervento, il “metodo Zamboni”, c’è l’Usl di Bologna. Dopodiché sarà la volta dell’azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania e delle 14 strutture su 20 che hanno già ricevuto il nulla osta dai comitati etici dopo l’esame del protocollo la cui stesura è stata coordinata dall’agenzia sanitaria e sociale dell’Emilia-Romagna.
Per quanto riguarda l’inizio della sperimentazione, che era attesa a settimane, l’ok definitivo è giunto dopo che il ministero della Salute si è pronunciato in senso positivo lo scorso 17 luglio.
E’ il momento dunque della verifica dell’intuizione da cui era partito il professor Zamboni, quando aveva cominciato a studiare la malformazione che impedisce il deflusso del sangue dal cervello e che può portare a ristagni ematici all’interno del cranio con conseguente accumulo di tossine.
Secondo questo metodo esisterebbe la possibilità di beneficiare di effetti positivi sulla sclerosi multipla adottando un approccio vascolare, oltre a quello tradizionale di tipo neurologico. In altre parole, correggendo i problemi di deflusso del sangue nelle vene che non inviano correttamente sangue a polmoni e cuore, si possono ottenere miglioramenti, tra cui miglior qualità di vita, recupero del tono muscolare e almeno parziale ripresa dell’attività fisica.
Ogni paziente sarà trattato per un anno, al termine del quale si aprirà la fase – dai 18 ai 24 mesi – durante la quale i risultati saranno relazionati alla comunità scientifica.
A cura di Silveria Conte
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Tag:Brave Dreams, chirurgia vascolare, malattie neurologiche, metodo zamboni, sclerosi multipla, sperimentazione clinica
1 Commento per "Sclerosi multipla, al via la sperimentazione clinica del “metodo Zamboni”"
Che dire,oramai anche l’Interferone è stato messo fuori gioco, dall’ultima ricerca Canadese, fatta su 2.000 malati di SM e, speriamo, quindi, che nell’arruolamento malati ci siano almeno il 50% di malati che NON ABBIANO GIAMMAI FATTO TERAPIE DI MEDICINE_EMPIRICHE_VELENI E/O ABBIANO SMESSO ALMENO DA UN ANNO PER ABBATTERE TUTTI I VELENI_MEDICINE, CHE HANNO SOLO OPPIATO I MALATI PER DECENNI E DECENNI, CONDIZIONATI_PLASMATI_OPPIATI DAI N€URO_PSICHIATRIA, ED ACCELLERATO LA SM CONDUCENDO I MALATI IN SAR. Spero che in Brave Dreams, siano stati inclusi almeno un bravo medico OMOTOSSICOLOGO OLISTICO , un bravo NUTRI_FITO_TERAPISTA e, un ottimo OSTEOPATA, per eventuale riallinamento vertebre. WwwooooWWW e…. VVVVaaaaaìììì…., sperando che i politici, non frappongano resistenze e che IL MINISTRO ATTUALE DELLA SANITA’, BALDUZZI, NON POLITICO, VIGILI ATTENTAMENTE A EVENTUALI COLPI DI MANO O A COLPI BASSI, SEMPRE IN AGGUATO, DA PARTE DEI PARTITI, POLITICI, ASSOCIAZIONE AISM E FISM, E NON SOLO LORO MA, ANCHE ALTRE ASSOCIAZIONI_INDIFFERENTI_SOTTOBOSCO CITANDO SOLO, PER CASO E NON A CASO, LE SUPER POTENZE ECONOMICHE DI AIRC E LILT, PERCHE’ DA SEMPRE, TUTTI E TUTTE, FORAGGIATI/€ DALLE CAS€ FARMAC€UTICH€, IN MODO PARTICOLARE , PER LE €L€ZIONI POLITICH€ ALLE PORT€, ANNO 2013 !!
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