Dall’1 al 7 ottobre si susseguono le iniziative della «Settimana mondiale per l’Allattamento Materno». Un’occasione per fare il punto sugli insegnamenti e sui risultati degli ultimi 20 anni relativi all’alimentazione dei neonati e dei bambini.
Quest’anno l’iniziativa pone l’attenzione su diversi argomenti per promuovere e sostenere l’allattamento al seno, e si concentra sui progressi compiuti dalla «Strategia Globale per l’Alimentazione dei Neonati e dei Bambini». Messa a punto nel 2002 da Oms e Unicef, la «Strategia Globale» prevedeva (e prevede tuttora) il raggiungimento di 5 obiettivi:
1) sviluppare e attuare una politica globale sull’alimentazione dei neonati e dei bambini;
2) garantire che i dipartimenti della salute e altri settori pertinenti proteggano promuovano e sostengano l’allattamento al seno esclusivo per sei mesi e l’allattamento al seno prolungato fino a due anni di età o oltre;
3) promuovere, al momento opportuno, un’alimentazione complementare sicura e appropriata, mentre l’allattamento al seno continua;
4) fornire indicazioni sull’alimentazione dei neonati e dei bambini in situazioni di estremo disagio (malnutrizione, basso peso alla nascita, emergenze, infezione da Hiv);
5) considerare l’eventuale esigenza di nuove leggi o misure d’altro genere da comprendere nel piano politico generale al fine di attuare i principi.
Molto si è fatto, ma molto rimane ancora da fare. Dal 1995 al 2010, infatti, «nei paesi in via di sviluppo – spiegano dall’Unicef – il miglioramento dei tassi di allattamento esclusivo è stato modesto, migliorando dal 32% al 39%, con un aumento relativo di circa il 17%. Le prevalenze sono aumentate in tutte le regioni ad eccezione del Medio Oriente e del Nord Africa, e molti paesi hanno ottenuto miglioramenti sostanziali.
A cura di Silveria Conte
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Tag:alimentazione neonati, allattamento al seno, latte materno
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